Tracce di memoria

La casa in cui sono nata aveva una ringhiera e, di fianco, un pezzo di terra per coltivar verdure. Dalla ringhiera si poteva vedere l’ampia area delle case popolari. Erano luoghi considerati fuori dalla nostra vita, tenuti lontani anche se vicini. Qualche anno più tardi siamo stati in grado di andarcene. Come accadeva a quei tempi, c’erano copiose offerte di alloggi. 

Il Paese era uscito dalla guerra e cercava un riscatto e uno stile di vita più moderno, indirizzato ai nuovi bisogni (in parte indotti) che orientavano i consumi. In relazione a questo processo, che dava inizio a un nuovo e più diffuso benessere, si assisteva alla nascita di numerosi negozi e nuove case. L’edilizia era un settore portante del rilancio. E il costruttore della nostra abitazione fu lo zio Alberto che – parabola dei tempi – iniziò la sua attività lavorativa da muratore ma, intercettando e interpretando lo spirito nuovo del tempo, divenne ben presto imprenditore edile.