Negli ultimi anni la teoria delle scelte economiche ha conosciuto una rivoluzione che configura forse un salto di paradigma. Da un lato l’economia comportamentale, finalizzata a ricostruire segmenti importanti della teoria economica in modo più aderente alla realtà delle scelte quotidiane; dall’altro la neuroscienza, ovvero l’interpretazione dei dati derivanti dall’osservazione in diretta dei fenomeni cerebrali. Le neuroscienze introducono una nuova visione nell’analisi delle decisioni, riconoscendo il peso dell’elemento emozionale e dei processi automatici e, soprattutto, spostando l’attenzione sulla dimensione sociale dei processi mentali. I neuroni specchio sono la scoperta più eclatante di questa rivoluzione: ci ricordano che siamo individui sociali, orientati all’empatia e alla cooperazione.
Gli autori ripercorrono queste strade proponendosi di facilitarne la comprensione, ed esplorandone le conseguenze soprattutto in termini di interpretazione del consumo (la parte preponderante delle scelte economiche quotidiane).
Si arriva a ipotizzare che, nelle scelte economiche, relazione e razionalità si sovrappongano e siano contestuali, come spazio e tempo nel mondo della fisica.